creativi e autoproduzione
IL CONTRIBUTO DEL PRESIDENTE DELL’ADI NORDEST
In un periodo storico di grandi cambiamenti è fondamentale ascoltare, per noi che ci occupiamo di autoproduzione, il punto di vista che diversi soggetti specializzati hanno sul fenomeno. L’Adi, associazione per il disegno industriale, è sicuramente uno degli attori tra i più autorevoli che si possa interpellare sul design, poiché la sua storia è un pezzo della storia del design italiano.
Negli ultimi anni l’Adi sta guardando con molto interesse all’autoproduzione, e lo dimostra con la sua partecipazione attiva agli eventi sul tema che si organizzano sul territorio nazionale, come la partecipazione della sua vice-presidente, Giovanna Talocci, alla giuria del concorso.
A Verona, l’Adi Nordest, grazie al suo presidente Valerio Facchin, è stata partner fondamentale di Design Artigianale nell’organizzazione dell’evento legato alla presentazione della seconda edizione del concorso letterario. Valerio evidenzia che in questi ultimi anni i designer, che si stanno avvicinando e che percorrono la strada dell’autoproduzione, stanno aumentando sempre di più e che nella loro produzione è possibile ritrovare interessanti risposte alle esigenze del mercato. Certo, la strada che molti designer autoproduttori devono percorrere per diventare veramente competitivi sul mercato è tanta, ma sicuramente posseggono uno degli elementi più importanti: un prodotto di alta qualità.
Continuando la mia chiacchierata con Valerio, comprendo che è un profondo conoscitore dell’autoproduzione; infatti, mi racconta della sua lunga esperienza passata di autoproduttore (visita il sito di Valerio). Fino a qualche anno fa era socio di una società che si occupava della progettazione, produzione e commercializzazione di macchine lavasciuga per pavimentazioni industriali, un’esperienza andata molto bene sotto tutti punti di vista ed oggi conclusa. Infine, Valerio mi racconta che non disdegna l’idea, in un prossimo futuro, di ripetere l’esperienza da autoproduttore.