creativi e autoproduzione
SOSTENIBILITÀ E FRUIZIONE CONSAPEVOLE PER TUTTI CON L’AUTOPRODUZIONE DI JOIN-LAMP
Oggi più che mai nel mondo del design c’è confusione che la moda e le tendenze hanno contribuito a complicare, un condizione che non ci aiuta affatto a comprendere il mondo dell’autoproduzione. Una delle ripercussioni che ha prodotto questa condizione è la modifica del nostro linguaggio o come direbbe Eco, del significato e del significante. Ma il design ha delle regole ben precise e noi italiani lo abbiamo sempre saputo e se poi il prodotto viene realizzato con tecnologie industriali o artigianali poco importa sempre design è, ma non arte, non artigianato, non moda. Con Sergio Catalano il rischio di fare confusione non c’è, classe ’97, nato a Scafati, architetto, studioso e docente di design, membro ADI, i suoi maestri: Ludwig Mies van der Rohe, Achille Castiglioni, Bruno Munari. “Non inseguo uno stile, né estetismi a tutti i costi”, con queste poche parole ma d’effetto picchetta il confine del suo modo di fare design. Decidere di fare il designer è una scelta difficile ma obbligata se senti che è la tua strada. Mentre attendi l’ onda anomala per la tua surfata della vita continui a studiare, ricercare, prototipare, approfondire fino a quando scopri che la tua onda era già li ma non la vedevi e scopri che tu, designer, puoi e devi essere il produttore e il promotore dei tuoi oggetti. Anche Catalano da qualche anno cavalca l’ onda con il suo brand join-lamp producendo lampade grazie ad un sistema di assemblaggio brevettato che consente, con un semplice incastro tra 2 o più componenti piani e senza ausilio di altri supporti o accessori (il sito web di join-lamp).
“Rifiutare uno stile ed il bello a tutti i costi. Sostenibilità e fruizione consapevole. Per tutti.” Con queste premesse Catalano nel 2010 ha fondato Catalano Design Lab, etichetta di edizioni di design che ha come mission il recupero di risorse presenti sul territorio attraverso la partnership con aziende ed artigiani del Sud Italia. Per sottolineare in maniera ancora più forte il suo impegno nel design, Sergio Catalano, sollecitato dalla metamorfosi del designer e dall’evoluzione dei linguaggi, chiarisce: “Credo infatti che un buon design non sia una semplice cosmesi di prestazioni strumentali, ma un progetto-pensiero che si esprime in un processo di fasi tra loro connesse, che partono dall’idea iniziale di prodotto ed arrivano al suo fine vita-riciclo, cercando di migliorare un po’ la nostra vita. Valori di riferimento sono la Sostenibilità, l’Efficienza, l’Accessibilità consapevole, l’Identificazione e tracciabilità del prodotto, ma non esistono strategie predefinite poiché ogni progetto (-pensiero) possiede in sé la sua strategia fino alla fase finale.”
Angelo Soldani