creativi e autoproduzione
IL DESIGNER CHE AUTOPRODUCE ANCHE LE ATTREZZATURE PER LA PRODUZIONE
A Roma, esiste già una realtà che qualcuno potrebbe commentare con frasi tipo «ma queste cose le fanno in America!» e invece no, non succede solo all’estero e non succede solo al nord!
Perciò oggi non si parla solo di design autoprodotto, ma di futuro-presente.
Ma cominciamo dal principio, Saverio infatti è un designer e architetto di interni e scenografo, esperto soprattutto nella realizzazione di oggetti di scena e costumi per produzioni cinematografiche e televisive. A partire dal 2012 si interessa delle tecniche di fabbricazione digitale diventando promotore e membro attivo del movimento maker Italiano. Collabora all’organizzazione delle tre edizioni della European Maker Faire Rome e nel 2015 frequenta a Milano la Fab Academy, ricevendo il diploma durante il Fab Lab Symposium al MIT di Boston.
Quando torna a Roma insieme ad altri maker si attivano per portare queste conoscenze proprio sul territorio. Infatti viene invitato da Alessandro Ranellucci nel gruppo di lavoro per la definizione del progetto da cui poi sarebbe nato il Fab Lab Innovation Gym della Fondazione Mondo Digitale.
Cos’è un Fab Lab? Design Artigianale ve lo spiega nelle rubriche speciali!
«In un Fab Lab, posso esprimere la mia capacità di coinvolgere gli altri, aiutandoli a visualizzare le proprie idee, incanalandole in un percorso progettuale che tenga conto degli obbiettivi, delle limitazioni tecniche, delle possibilità inesplorate.»
Saverio mi dice che ha sempre affrontato la progettazione in un’ottica di autoproduzione, dal design degli arredi alla realizzazione di prototipi ed oggetti di scena e proprio questa predisposizione lo ha portato ad interessarsi delle tecniche di fabbricazione digitale. Con le possibilità messe a disposizione da un fab lab ha potuto non solo autoprodurre alcuni dei suoi progetti, ma anche costruire da sè ROTOCASTit, una macchina per il rotocasting per la produzione di copie per piccole serie e che inoltre è un progetto opensource, cioè messo a disposizione di tutti (vedi il progetto di Saverio). In parole povere non solo crea degli oggetti in autoproduzione, ma ha anche progettato una macchina utile per altri autoproduttori che vogliono realizzare piccole serie in resina.