creativi e autoproduzione
ANNA LISA PECORA METTE LE MANI AVANTI NELL’AUTOPRODUZIONE
E poi finalmente si parla delle mani, strumento di tipo umanoide, con le quali, vivaddio, si possono ancora fare cose con l’ambizione che siano di pregio e innovative. Oggi, più che mai si fa un gran parlare di stampanti 3d, droni, robot, sicuramente strumenti affascinanti che tra tanti pregi hanno il difetto di mandare in pensione le mani pensanti. Non è un problema solo odierno, infatti le stampanti 3d esistono da più di 20 anni ma mai si era messo in discussione il valore delle mani nella produzione degli oggetti e del design. Di questi tempi chi crea ancora con le mani senza l’ausilio di tecnologia digitale è una specie di cavernicolo che non si è lasciato sedurre dall’evoluzione della specie (l’ormai famoso artigiano 2.0)
Ci sono dei begli esempi di cavernicoli e uno di questi è un architetto designer napoletano che nel suo futuro professionale vede ancora e soprattutto l’uso delle mani. Anna Lisa Pecora con il suo compagno di vita Francesco Mello, ingegnere, hanno creato il brand Pecoramello con il quale, oltre a produrre oggetti, sta sperimentando l’uso di particolari resine che, al momento, possono essere lavorate soltanto con le mani sante (il sito web di Pecoramello). In realtà c’è una motivazione ancora più profonda che si radica nella necessità di realizzare oggetti in serialità con tecniche e materiali che però scoraggino le contraffazioni. Un metodo molto casalingo, ma assai efficace per tutelare il proprio patrimonio culturale e creativo. Come è ben noto brevettare un’idea può essere dispendioso e difendere il proprio diritto avanti alla legge italiana può necessitare di tempi inconciliabili con la vita stessa di un piccolo brand. E allora che fa il brand Pecomarello, riscopre l’uso delle ormai vetuste mani per rendere la vita dei copioni un po più complicata. Ci piace!
Angelo Soldani