creativi e autoproduzione
L’ILLUSIONE DELLA LUCE
Talvolta il nome di un oggetto rimpiazza un’immagine, e di conseguenza una parola può sostituire un oggetto nella vita reale. Questo è il caso delle lampade ideate, progettate e realizzate da Nadja Galli Zugaro, architetto di Lipsia, che da anni ormai vive in Italia e che porta avanti un interessante lavoro su come la luce possa fondere, in un insieme armonico, “universi interagenti”. Da una parte oggetti obsoleti, vecchi, inutili e per qualcuno arrivati alla fine del proprio ciclo vitale, dall’altra la suggestiva idea di Nadja di utilizzare l’illusione della luce per dare nuova vita, forma e funzione a tali oggetti.
Si crea quindi un gioco/dialogo tra oggetto, parola, immagine che il design riesce ad esprime attraverso combinazioni geometriche, ognuna delle quali esprimere una dimensione estetica e formale così forte da riuscire a mettere in subordine la materia ed esaltare l’effetto prodotto nello spazio. Non è un caso che Nadja abbia chiamato il suo brand BellesDeNuit (vedi il sito) perché proprio la notte apre la porta alla luce, ai suoi valori fisici e simbolici, che attraverso il suo chiarore è in grado di trasformare l’invisibile in visibile.
Altro elemento estremamente interessante della ricerca visibile nelle BellesDeNuit è il tema dell’imperfezione. In fisica il passaggio dalla perfezione all’imperfezione è realizzata con procedure di grande abilità, e le lampade di Nadja Galli Zugaro, seguono un ciclo che ve dall’imperfezione dei materiali e della lavorazione artigianale alla perfezione donata dalla luce. Quest’ultima consente di amplificare e quindi dilatare le geometrie fino a sfumare l’imperfetto.