creativi e autoproduzione
I TELEGRAMMI DI MARIA ROSARIA
Maria Rosaria De Rosa
Parola
Telegramma
«Vincenzo, da qualche parte negli archivi del personale del Comune deve esserci ancora la copia sgualcita della mia convocazione, appallottolata e lanciata in aria al termine di un furioso litigio con mio padre, scoppiato in seguito alla mia decisione di non accettare il lavoro di vigile urbano. Mi presento in Comune con questa carta malmessa dicendo che no, non potevo accettare il lavoro, perché ero in partenza per Vienna. Io non so perché l’impiegato dell’ufficio del personale si sentì così preso dalla mia storia, so che mi disse “Mi scusi, ma perché rifiuta? Lo sa che esiste una legge che consente di conservare il lavoro per i casi come il suo?”.
Io non l’ho mai più rivisto quell’impiegato, ma è grazie a lui che è iniziato il mio “doppio” percorso. Accetto il lavoro di vigile urbano rinunciando con dispiacere alla mia amata libreria, e dopo pochi mesi sono a Vienna. In seguito ho vinto il dottorato di ricerca, e così sono partita di nuovo, questa volta direzione Parigi. Tra un viaggio e l’altro sulle strade dei miei sogni sono in strada a fare il vigile, non senza momenti difficili e qualche crisi di identità.»
Leggete la storia di Maria Rosaria
Vincenzo Moretti