creativi e autoproduzione
di Marcello Napoli –
SILVIO PERRELLA: UNA TRILOGIA DI RACCONTI EDITI DA IL FILO DI PARTENOPE
Silvio Perrella è l’autore di una trilogia di racconti, editi da Il Filo di Partenope. Antonio Petti ha dato forma e materia a Serafino e Mirabella, due amici, amanti, protagonisti di questo viaggio in una Napoli visionaria eppure così reale, “dove si è perduta l’arte di raggiungere il su con il giù, e viceversa”; una metropoli dove si intrecciano alfabeti di pietra e misteriosi; dove si è alla ricerca del tempo “vero”, dove nel mare trasparente puoi ritrovare le gomme dei copertoni e Colapesce, e dovresti “guardare con le orecchie” o “ammirare quel mondo circostante, quella città di Napoli che aveva smarrito la propria voce; di ammirare in silenzio”. La trilogia ha avuto inizio con “L’aleph di Napoli“, una prima salita dal giù al su, dai quartieri, al centro, alla ricerca di un perché: “Come faceva la Città a vivere immersa in quel silenzio malinconico e triste? Perché tra il giù e su non c’era più nessuna forma di dialogo?”, scrive Perrella-Serafino. Il secondo racconto, “L’alfabeto del mare”, è anche un pretesto per leggere Napoli, città-mondo, in tanti modi; quello del suo essere luogo di transito, modello ideale e pure così criticato, vortice oppure abisso in cui si alterna il su e il giù. Serafino e Mirabella attraversano questo labirinto in cui si fa sempre più forte e presente e guida paterna la figura di un cronista miope dai capelli di rame. “Gli editori, -Il filo di Partenope, Alberto D’Angelo e Lina Marigliano-, mi hanno chiesto chi sia lo scrittore che compare alla fine: è Norman Douglas”, scrive Perrella. Tra echi di Gerard de Nerval e della poetessa Wislawa Szymborska, con i due innamorati e il cronista miope, scopriamo e disveliamo angoli, anfratti, luoghi e alfabeti di pietra; tra questi, la mappa del 1883, riprodotta alla fermata Ospedaliera dell’attuale metropolitana: “A questa mappa non è rimasto insensibile William Kentridge, che se n’è “appropriato” per realizzare il mosaico napoletano che saluta i viaggiatori all’ingresso della fermata di Posillipo“, leggiamo nella seconda avventura di Serrafino e Mirabella “L’alfabeto del mare”. “Le Ombre della Gaiola” è il filo di Arianna, un viaggio non esoterico, ma singolare, poetico e leggero che l’autore, nato a Palermo, ma con un lungo vissuto a Napoli, ci sussurra. Lo fa con questi tre racconti editi da Il Filo di Partenope, di Lina Marigliano e Alberto D’Angelo, raffinata fucina di librini a tiratura limitata, confezionati a mano, con carte scelte e con cura, impreziositi da incisioni e disegni. Compagno di viaggio, Virgilio grafico dei racconti di Perrella, è Antonio Petti che dà profilo e anima alle figure dei protagonisti, Serafino e Mirabella.