DESIGN ARTIGIANALE

creativi e autoproduzione

gennaio 15th, 2016
GUMDESIGN E LA CASA DI PIETRA

PROVE TECNICHE DI AUTOPRODUZIONE

Ma design artigianale è artigianato? Evidentemente no e per contrappunto la Treccani definisce: “disegno industriale, progettazione di oggetti destinati a essere prodotti industrialmente, cioè tramite macchine e in serie”, pertanto se tanto mi da tanto il design artigianale comprende quegli oggetti che vengono realizzati dalla filiera artigianale e quindi in piccola serie. Ma sempre di design si tratta. Quindi è artigianato? Nooooooooo! Quindi se un designer sviluppa un prodotto e lo ingegnerizza per poterlo realizzare con l’ausilio di maestri artigiani in modo che se ne possa realizzare una serie e poi lo commercializza con il proprio brand è autoproduzione? Si! Non proprio come era stata pensata negli anni ’70 ma sicuramente è la mutazione del designer da progettista ad imprenditore.
Un brand che mette assieme in modo interessante le parole design, artigianale e autoproduzione è GumDesign di Laura Fiaschi, classe ’77 e Gabriele Pardi, classe 66, entrambe toscani. Laura e Gabriele hanno declinato il design in molteplici modalità dalla grafica alla produzione industriale passando per l’organizzazione di eventi per promuovere il design ma hanno concentrato il loro impegno nell’ultimissimo periodo nell’autoproduzione con una formula articolata ma interessante. Autoproducono design sia con GumDesign sia con La Casa di Pietra usando come discriminante evidentemente il materiale, che per il secondo brand è la pietra, che caratterizza il loro territorio di provenienza (il sito web).

gumdesign_prodotto

Comunque l’aspetto che vogliamo segnalare è che con entrambe i marchi Gabriele e Laura legano fortemente l’oggetto progettato all’artigiano che lo realizza per coinvolgerlo non soltanto per la sua realizzazione ma anche nella promozione. Una scelta che non sa solo di opportunità di maggiori vendite ma anche come forma di visibilità e di crescita dell’artigiano che in questo modo non si chiude nella sua condizione di esecutore ma tende a sua volta a diventare cooproduttore senza, però, che il designer ne resti fuori. A loro modo Gabriele e Laura provano a ridisegnare lo scenario lasciato vacante dal design industriale invertendo ruolo e peso dei protagonisti. E’ un esperimento che vogliamo monitorare perché potrebbe riservare delle belle sorprese.

Angelo Soldani

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