creativi e autoproduzione
di Massimo Consorti –
SPECTRE
Regia: Sam Mendes – 2015 – USA- Durata 148 min. Distr. Warner Bros Italia
Con Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Ben Whishaw, Naomie Harris, Dave Bautista, Christoph Waltz, Monica Bellucci, Andrew Scott, Rory Kinnear, Jesper Christensen, Detlef Bothe, Brigitte Millar, Marc Zinga, Stephanie Sigman, Alessandro Cremona, Peppe Lanzetta
Dopo Skyfall, il film dei 50 anni della saga, quello che ha segnato l’esordio di Daniel Craig nei panni di Bond-James Bond, è apparso subito chiaro che Sam Mendes, chiamato al capezzale di un 007 rimbambito da sceneggiature stile Anni ’60, doveva compiere un’operazione degna di un genio: resuscitare l’agente segreto più famoso e longevo del mondo. La scelta di Daniel Craig si è rivelata felicissima e Casinò Royale e Quantum of Solace ne sono la testimonianza. Immutato lo stile british, data una nuova vigoria fisica all’attore che doveva impersonificare Bond, Sam Mendes è andato liscio e ottenuto quello che la Warner Bros si aspettava da lui, tornare a essere un blockbuster.
Il film inizia con la spettacolarità delle riprese a Città del Messico e dall’uccisione da parte di 007, del terrorista Marco Sciarra, legato alla Spectre, misteriosissima organizzazione tentacolare. Da qui si dipartono i viaggi in giro per il mondo di James Bond, con colpi di scena, atti eroici ed erotici degni del miglior Connery, fino alla scontata e straprevista conclusione.
Spectre è il miglior film comico demenziale visto quest’anno. La mono espressione di Craig, l’assurdità delle vicende tirate allo spasimo come in un videoclip, l’inserimento della narrazione in locations oggettivamente da sogno, rendono il film godibilissimo ma soprattutto divertentissimo. Scontato il finale, restava solo da scoprire come Mendes lo avrebbe inseguto. Chapeau alle scene, lo stesso per il montaggio e la musica, idem per le idee che rendono Bond più umano e meno ipertecnologico. Abbiamo provato, compiendo uno sforzo sovrumano, a cercare nel film un risvolto psicologico che fosse uno: calma piatta. Stiamo ancora chiedendoci, però, che tipo di rapporto c’era fra Bond e la defunta M. E, soprattutto, se M sia davvero l’iniziale di M(amma).
Ultima nota per la presenza femminile italiana del film. Ma Monica Bellucci è stata scelta per la fissità alla Daniel Craig? E dire che non ha girato scene col cappello.