creativi e autoproduzione
di Massimo Consorti –
IL PONTE DELLE SPIE
Regia: Steven Spielberg – 2015 – USA – Durata 140 min. – Distribuzione 20th Century Fox
Con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch, Alan Alda, Billy Magnussen, Eve Hewson, Austin Stowell, Dominick Lombardozzi, Michael Gaston, Stephen Kunken, Peter McRobbie, Marko Caka, Joshua Harto
Anche in questo film c’è un soldato da salvare. Non si chiama Ryan ma Powers, una Costituzione da salvaguardare, un Indiana Jones da esaltare anche se è russo, dipinge ma viola “santuari” politico/militari come Indy le tombe. Un salto nella storia, recente ma dimenticata, fatto da Spielberg, è comunque un tuffo fatto usando la dimensione che il regista americano predilige, quella del “nulla è come appare” tradotto in “l’apparenza inganna”. Nulla di natalizio in questo film, se non la neve che cade copiosa a Berlino, nel 1957.
Abel, una spia russa che dipinge ritratti e paesaggi, è catturata a Brooklyn dalla polizia americana. Occorre processarlo immediatamente, anche per dare l’impressione al mondo che la giustizia, in America, è uguale per tutti. L’incarico di difensore viene affidato all’avvocato James B. Donovan che, per mestiere, si occupa di diritto assicurativo. Nello stesso momento, in Russia, un aereo spia americano viene abbattuto e il pilota, Francis Gary Powers, catturato. Abel, nonostante la puntigliosa difesa di Donovan, dovrebbe essere condannato a morte, ma la cronaca del tempo ci insegna che non andrà così, perché questi fatti, messi a confronto, daranno vita allo scambio di prigionieri più famoso della storia.
Se la sceneggiatura del film è curata dai fratelli Coen, ti aspetti un racconto che, pur nella sua complessità, rasenta la perfezione. La regia di Steven Spielberg è minuziosa e attenta, e così dovrebbe essere l’evoluzione degli strumenti filmici narrativi al giorno d’oggi. La scena in cui Powers, legato con un cordone “ombelicale” al suo aereo che sta precipitando, è l’unica girata ricorrendo agli effetti speciali. E che effetti! Concettualmente il film è attualissimo. Viviamo in un mondo in cui tutti siamo spiati, nel quale la differenza fra il bene e il male la fanno i mass media e, soprattutto, il web. Riscoprire lati umani in una vicenda che di umano ha pochissimo, e tutto è politica, è degno di chi ancora pensa che il cinema sociale abbia un futuro.
Da vedere assolutamente.