creativi e autoproduzione
ESTATE ROMANA di Matteo Garrone
Matteo Garrone al suo terzo lungometraggio, un talento che sarebbe esploso con il successivo L’imbalsamatore, per raggiungere il vertice con Gomorra, ma che qui è ancora in fase di sperimentazione.
Nella sua Estate romana, Garrone sembra aver trovato uno stile peculiare e riconoscibile, ma è ancora alla ricerca di una chiara direzione verso cui condurlo.
C’è una finzione mostrata con andamento documentaristico. Ci sono interessanti spunti esistenziali, riflessioni sull’arte e la cultura, e i mestieri a esse connessi, in una dimensione prettamente urbana, valorizzata da una fotografia che sa far emergere il volto pulsante e meno scontato della capitale. Quello che manca è una storia forte da raccontare.