creativi e autoproduzione
UNA DELLE LOCATION DEL FUORISALONE DI MILANO DAL 14 AL 19 APRILE
Dopo il successo della passata edizione, anche quest’anno in occasione del Fuorisalone 2015, negli spazi della Fabbrica del Vapore – la Cattedrale e il piazzale antistante – a Milano in via Procaccini 4, torna SHARING DESIGN – GREEN UTOPIA, a cura di Milano Makers in coproduzione con il Comune di Milano e con il patrocinio di ADI Associazione per il disegno Industriale Delegazione Lombardia.
Riprendendo e ampliando la mostra presentata nel 2014 con grande interesse di pubblico e stampa, e con un ulteriore approfondimento del tema di Expo 2015, “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, Milano Makers torna in Fabbrica del Vapore con un innovativo modello di hub capace di coniugare creatività, sapienza artigianale e padronanza delle nuove tecnologie, e avendo come riferimento la cultura del progetto intesa come sapere collettivo che si autoalimenta nel confronto tra tre diverse conoscenze: quella di natura nozionistica, ma vivace, propria dei giovani; quella propria del fare pratico, di diretta derivazione rinascimentale e caratteristica degli artigiani e degli autoproduttori, e infine quella tecnologica, derivata dall’impiego di nuovi materiali e di innovative tecnologie.
Come scrive Cesare Castelli in “Makers in Italia” (a cura di Cesare Castelli, Maria Christina Hamel, Maurizio Corrado, MIMA edizioni, 2014) volume che raccoglie i primi due anni di vita dell’associazione, il concetto di sharing design che dà il titolo alla manifestazione deriva direttamente da quello di sharing economy, qui reinterpretato come “condivisione dei mezzi per giungere all’affermazione della creatività dei singoli individui, resa possibile dal poter disporre di tecnologie a basso costo che, guidate dalla sapienza tipica degli artigiani e dall’uso di materiali innovativi, permette di ridefinire i criteri di progettazione dei beni di uso comune evitando la spersonalizzazione tipica della grande distribuzione. Questo vale anche per le modalità espositive, consentendo ad ogni makers-autoproduttore di avere accesso a manifestazioni altrimenti impossibili da raggiungere. Seguendo questo ragionamento, una volta stabiliti i criteri base entro cui sviluppare le singole aree tematiche, i vari gruppi in modo autonomo sviluppano le loro idee attraverso una vera e propria auto generazione progettuale collettiva. Non più un dominus che chiama a raccolta singoli progettisti o aziende che presentano collezioni, ma lavori di gruppo che si concentrano su un focus determinato da uno sforzo di sintesi creativa collettivo, dove il lato estetico è la conseguenza dell’ispirazione che sta alla base dell’unità del gruppo”.
Negli oltre 3000 metri quadrati della Fabbrica del Vapore, per l’occasione trasformati in spazio espositivo, ma anche luogo di produzione, di formazione e laboratorio creativo, nel corso dei 25 giorni di allestimento si alterneranno senza soluzione di continuità mostre, performance e spettacoli live, incontri. La Cattedrale, allestita con arredi in cartone ecologico progettati da Giorgio Caporaso e realizzati da Lessmore, ospita mostre provenienti da tutto il mondo (Europa, Asia, America Latina) mentre, nel piazzale antistante, sorge Green Utopia, architettura vegetale a cura di Maurizio Corrado, realizzata con il sostegno di Wolters Kluwer.
Anche quest’anno, accanto ai lavori in esposizione trovano luogo un bookstore e un servizio di ristorazione e bar attivo tutti i giorni dalle ore 11 alle ore 24
Le mostre alla Fabbrica del Vapore
Nel suggestivo spazio della Cattedrale della Fabbrica del Vapore, Sharing Design presenta progetti espositivi eterogenei, tutti accomunanti dalla riflessione sui temi della sostenibilità promossi da Expo 2015, e aventi protagonisti i lavori di designer e artigiani di varia provenienza.
Utopia of Culture Makers
La mostra, realizzata dal Sichuan Fine Arts Institute, in collaborazione con China-Italy Design and Innovation Center (CIDIC), Markor Furnishings, e Hunan University, si sviluppa intorno al binomio cibo e design, così come viene vissuto all’interno della cultura cinese.
Con oltre 100 giovani autori cinesi coinvolti, provenienti da diversi ambiti culturali, e con l’impiego di vari linguaggi e strumenti espressivi – oggetti di design, sculture, installazioni, opere visive, video, etc. – la mostra riflette sull’idea di cibo ‘sharing’, inteso come felice condivisione e elemento favorevole allo sviluppo del senso di comunità.
Souvenir de Milan
A cura di Licia Martelli e Maria Christina Hamel
La mostra è risultato di un open call rivolta a tutti gli associati Milano Makers. In occasione di Expo 2015 gli organizzatori hanno voluto giocare sul tema del souvenir, oggetto ricordo capace di esprimere l’identità territoriale della città di Milano, rivisto attraverso l’estetica e la creatività dei designer.
Progetti Nomadi
Scenari domestici in movimento
A cura di Franco Raggi, Duilio Forte, Alessandro Guerriero, Maria Christina Hamel
Mostra che si sviluppa intorno al tema dell’oggetto di arredo ‘nomade’: dal mobile pieghevole, a quello smontabile, pronto per venire trasferito da uno spazio all’altro, a seconda delle moderne esigenze. Alla concezione fissa e rigida di uno scenario domestico definitivo e stabile Progetti Nomadi oppone una visione dell’arredo fluida, intelligente ed economica in senso sia progettuale che spaziale. La sezione Progetti Nomadi include anche attrezzature trasportabili adatte al viaggio e allo stazionamento temporaneo, nonché complementi di arredo ed oggetti utilizzabili sia in casa che fuori.
Sulcis_Lab
A cura di Olga Bachschmidt
Una collezione di oggetti dedicati alla tavola, realizzata dagli studenti di design dello IED di Cagliari e gli artigiani del Sulcis. Un progetto innovativo che promuove una nuova sinergia tra gli artigiani del Sulcis e i giovani designer in formazione per la realizzazione di un nuovo sistema creativo e produttivo. Sulcis_Lab è inserito all’interno delle iniziative che promuovono Cagliari-Sardegna Capitale Italiana della Cultura 2015 ed è stato realizzato dai Rotary Club di Cagliari, Carbonia ed Iglesias in collaborazione con lo IED (Istituto Europeo di Design).
Design before Design
20 Giovani creativi cileni presenteranno una riflessione sul processo di ricerca sul design prima di divenire “design”
Il progetto d’allestimento contempla 20 portrait fotografici (30cm x 40cm) di altrettanti designer che indossano una maglietta che comunica il loro progetto di ricerca. Le 20 magliette saranno inoltre messe in mostra come elemento identificativo di ogni singolo progetto. Attraverso un QR code, stampato sulle magliette si potrà infine accedere a un website in cui si raccolgono le storie di ciascun designer e dei singoli progetti.
Ceramics, Food and Design
Quando i designers incontrano i maestri ceramisti
A cura di Maria Christina Hamel
Mostra realizzata in collaborazione con il Comune di Faenza e il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (MIC). In esposizione venti opere disegnate da altrettanti designer autoproduttori- dieci uomini e dieci donne – sul tema del ‘contenitore alimentare’ e realizzate ciascuna da un prestigioso laboratorio artigianale di Faenza. La mostra avrà una seconda tappa a Faenza e andrà a costituire il primo nucleo della nuova sezione design del MIC.
Educazione alla bellezza
L’Accademia luogo italiano della cultura del fare
Progetto realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Verona
A cura di Maurizio Corrado, Rolando Giovannini, Maria Christina Hamel
Gli studenti dell’Accademia di belle Arti di Verona si cimentano nella progettazione di oggetti di design legati alla cultura della tavola italiana nel rispetto dell’ambiente.
La Lunga Giornata Mondiale della Lentezza 2015
Nona edizione dell’evento che si prefigge di entrare nel calendario delle nostre abitudini, un gentile invito che l’Organizzazione di Volontariato L’Arte del Vivere con Lentezza Onlus rivolge a tutti i cittadini del globo, per ritrovare ritmi meno frenetici. La giornata Mondiale della lentezza è lunga e tanto lenta da dare vita a eventi per una settimana e più, dal 7 al 13 giugno 2015, con oltre 100 manifestazioni in Italia e nel mondo. Sharing Design ne ospita un piccolo assaggio con una Quiet Zone allestita all’interno della Cattedrale.
Lo storytelling per scoprire l’autoproduzione
Il progetto del quindicinale “design artigianale”
a cura di Angelo Soldani, Giovanni Di Vito e Gianfranco Parisi
Design Artigianale è impegnata nella promozione del racconto come occasione di confronto per creare i presupposti per ricucire la frattura tra l’artigiano e il designer. Un progetto sviluppato con l’omonima testata giornalistica, il concorso letterario dedicato ai designer autoproduttori e il festival del design autoprodotto. Gli ingredienti sono il territorio, i materiali e le loro tecniche di lavorazione, una combinazione che tutto il mondo ci invidia. Questo manifesto vuole sottolineare che il designer non può sottrarsi al confronto con l’artigiano, un compito scomodo e laborioso che ha però il fine sociale e culturale di salvaguardare un patrimonio di inestimabile valore che ha scritto le pagine più belle del design italiano.
Sul piazzale esterno della Fabbrica del Vapore, sorge l’architettura vegetale
Green Utopia
A cura di Maurizio Corrado
Una città utopica di duemila metri quadri interamente costruita in architettura vegetale: bambù, paglia, salice, arundo donax, terra cruda, la più innovativa e concreta risposta alle esigenze di sostenibilità nell’architettura e nel design. Il filo conduttore di questa seconda edizione è il Paradigma Pleistocene, una visione di azzeramento totale da cui ripartire usando il corpo e ciò che lo circonda, approfondita il 23, 24, 25 aprile nell’evento Pleistocity. Green Utopia dimostra nei fatti che un altro modo di costruire è possibile e indica una direzione: costruire il proprio spazio con le proprie mani, coi materiali che la terra ci offre da sempre, terra, piante, immaginazione, la capacità di immaginare e realizzare il proprio futuro. Riprendere il contatto sacro con la terra, sviluppare quello che siamo sempre stati da duecentomila anni, esseri mobili fatti per stare all’aperto.
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