creativi e autoproduzione
“È NECESSARIO UNIRSI, NON PER STARE UNITI, MA PER FARE QUALCOSA INSIEME”. GOETHE
Il D2C, letteralmente “designer to consumer”, nasce dall’esigenza di creare uno spazio a libero accesso, per gli autoproduttori che abbiano interesse a condividere le loro esperienze e a cogliere l’opportunità per uno scambio creativo di infinita ricchezza.
Come ben ci insegna la rivista Design Artigianale, lo storytelling è fondamentale per dare valore al proprio lavoro: sapere chi ha ideato cosa fa la differenza e, in particolar modo oggi che il consumatore pretende di avere informazioni sull’origine di ogni prodotto, poter conoscere il designer incide in maniera determinante sull’acquisto.
Partecipare a questo bando, dunque, non vuol dire soltanto esporre le proprie creazioni, ma presentare se stessi e raccontare come si è arrivati a una determinata soluzione, notizie di sicuro interesse per l’acquirente.
Chiunque può rifornirsi di qualsiasi cosa oggi, senza neppure dover uscire di casa: qual è la discriminante? Il differenziale emotivo, che non si trova su Internet, ma confrontandosi direttamente con la persona, che con passione ha deciso di dedicarsi a un settore complesso e stimolante come l’autoproduzione.
Altro aspetto essenziale è la cooperazione, e i luoghi d’elezione per esercitarla sono proprio le fiere, dove si aprono infinite possibilità per stabilire nuovi contatti, imparare a gestire la dialettica e il rapporto col pubblico, nonché a generare un punto di contatto fra realtà differenti e potenzialmente complementari.
Questo sincero invito a prender parte alla seconda edizione del D2C esula dal voler costituire numeri impressionanti di presenze,
ma si pone come obiettivo quello di esercitare una forza d’attrazione per chi ha intrapreso un iter professionale meno comodo di altri, e di far interagire queste forze per dare vita a una rete solida di talenti, capaci di comunicare in modo efficace la propria arte.
Fino al 15 gennaio (il sito per iscriversi)