creativi e autoproduzione
APPROFONDIMENTO CON L’ESPERTO
Il codice attività utilizzato per aprire una nuova partita IVA potrebbe sembrare argomento residuale, più tecnico che pratico; tale convinzione non trova, però, riscontro nella realtà, poiché collegate a tale codice sono tutta una serie di attività che possono influire in diversi modi sulla vita del designer autoproduttore.
Nel video si chiarisce il non immediato inquadramento dell’autoproduttore, data la sua natura versatile e il carattere di multiattività intrinseco che caratterizzano il suo lavoro. Si vuole qui sottolineare che il codice ATECO 74.10.10 prevede i seguenti adempimenti:
Tutti e tre i suddetti adempimenti vengono compiuti con la compilazione della ComUnica, servizio messo a disposizione dalla camera di commercio e svolto interamente in via telematica. Per presentare una ComUnica con il suddetto codice sono necessari diversi documenti; fra questi devono essere presenti la SCIA presentata al Comune di competenza e il certificato di agibilità dell’immobile in cui si andrà a svolgere l’attività artigianale. Ci si vuole soffermare su detti adempimenti e per dare un’idea dell’ampiezza della valenza della ComUnica, che con un solo atto gestisce molte e diverse fattispecie, e per sottolineare che il Comune sarà autorizzato a compiere ogni e qualsiasi verifica necessaria alla sussistenza delle caratteristiche necessarie per lo svolgimento dell’attività oggetto di comunicazione.
Il punto è che il codice attività suddetto viene descritto così dall’ISTAT:
“74.10.10 Attività di design di moda e design industriale
Come si vede, la descrizione è molto generica, e ci si rende conto che il codice è quello giusto per gli autoproduttori in modo inequivocabile dallo studio di settore riservato al suddetto codice ATECO, ovvero (per il 2014) il VG93U (reperibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate) dove, nel quadro D (riservato agli elementi specifici dell’attività) riporta chiaramente la dicitura “Autoproduzione-vendita prodotti propri” nel rigo D08. Tutte queste valutazioni non sono sempre conosciute ed accolte ugualmente dai comuni; potrebbe quindi verificarsi una situazione in cui viene negata l’iscrizione all’autoproduttore che ne fa richiesta poiché secondo i controlli svolti non possiede tutti gli strumenti tipici di un artigiano.
Può sembrare una situazione di confine, ma è assolutamente da tenere in considerazione, soprattutto tenendo presente che ogni Comune è legittimato dalla legge a dotarsi di controlli e di procedure propri, con la conseguenza che ogni territorio ha usi e procedure differenti che possono non comprendere determinate fattispecie non normate dettagliatamente.In ogni caso la conclusione del nostro approfondimento è che il codice attività per la maggioranza degli autoproduttori è il 74.10.10, per gli elementi già illustrati precedentemente; sarà bene che ogni soggetto si informi sulle procedure da seguire e sugli adempimenti diversi che dovrà affrontare di volta in volta, nella certezza che nulla potrà essergli imputato, sulla scorta di quanto detto.