creativi e autoproduzione
UNO SGUARDO ATTENTO AL MONDO DELL’AUTOPRODUZIONE
“Nomen omen”, scrivevano i latini, “nel nome si profila il destino”, se ne deducono presagi. Ebbene, Anty Pansera incarna in sé il senso di questa antica locuzione. Dal 1971, anno in cui consegue la laurea in Storia della critica d’arte all’Università Statale di Milano, comincia un percorso umano e professionale straordinario, caratterizzato da collaborazioni illustri, numerosi saggi, mostre ed eventi, che la porteranno ben presto a diventare un punto di riferimento per i settori legati ai suoi studi. Innumerevoli le cariche che ha ricoperto e che tuttora sostiene, presso l’Isia- facoltà del design di Faenza- in qualità di presidente, dal 2012 nel Cda della fondazione del Triennale Design Museum della Triennale di Milano.
In questa intervista offre uno spunto di riflessione interessante, creando un parallelo storico fra la figura dell’autoproduttore e l’artigiano, che, come un diagramma di Venn, si interconnettono e formano un insieme in cui si rilevano problematiche comuni a entrambi i ruoli.
Se il compito del designer autoproduttore implica competenze proprie del progettista, altresì richiede abilità promozionali e organizzative care alla categoria imprenditoriale, sottolineando la necessità di strutturare una comunicazione efficace tesa alla valorizzazione del prodotto e della sua storia.
Il web, inteso letteralmente come “rete”, fornirebbe una soluzione ambivalente alla questione agevolando la cooperazione dei produttori, offrendo loro visibilità e opportunità non solo in termini di mercato nazionale ed estero e arricchendo il bagaglio esperienziale degli utenti con collaborazioni e progetti, inaccessibili fino a qualche decade fa, in cui il locus digitale diviene mezzo e fine del processo comunicativo, fornendo gli algoritmi grammaticali necessari alla fruizione delle proposte messe in evidenza.
È auspicabile dunque non solo l’uso consapevole delle tecnologie, ma anche una gestione edotta e polifunzionale delle occasioni sociali, dove il senso dell’incontro viene determinato sia da una programmazione volta al miglioramento di sistemi produttivi e marketing, sia ponendo un focus sul valore dello scambio. Un esempio alternativo rispondente ai criteri solutivi evidenziati dai quesiti posti è il concorso letterario (ormai alla sua seconda edizione) indetto da Design Artigianale, di cui Pansera è giurata, che attraverso l’uso ri-creativo della letteratura, invita gli autoproduttori a cimentarsi nella stesura di un racconto breve tracciando le difficoltà riscontrate nella realizzazione dei propri obiettivi come produttori self made.
“In Italia la letteratura ebbe sempre grandissima importanza, e l’arte e il sentimento del bello furono gli stormenti della sua rinascenza“. (Cesare Cantù)
E se la letteratura accogliesse le premesse per una rinascita del made in Italy?
Ai post-eri l’ardua sentenza.