creativi e autoproduzione
CONTAMINAZIONI ALLA MAKER FAIRE
Alla Maker Faire non sono mancati gli spazi dedicati anche al design autoprodotto e agli artigiani. Il più significativo è stato Contaminazioni, curato da Monica Scanu e Stefano Micelli, ha evidenziato come la grande tradizione dell’artigianato italiano si rinnovi puntando sulle nuove tecnologie della manifattura digitale
L’incontro fra queste due sensibilità ha preso forma in sei diverse regioni italiane, coinvolgendo artigiani appartenenti a sei diversi settori di riferimento: le biciclette a Milano, il gioiello a Roma, il cibo a Reggio Emilia, il legno a Venezia, l’arte tipografica a Verona, le tradizioni a Cagliari.
I prodotti che sono emersi dal percorso di Contaminazioni sono sorprendenti: fra questi, per citarne alcuni, le collezioni di gioielli ideate e sviluppate da Paola Volpi sono il risultato di un mescola sorprendente fra tecniche tradizionali e stampa 3D, l’acetaia digitale sviluppata a Reggio Emilia porta la cultura del fai-da-te tecnologico in un settore in cui la tradizione italiana ha sempre primeggiato, le sperimentazioni tipografiche promosse da Tipoteca e Lino’s Type per rilanciare caratteri ormai scomparsi da tempo.
Hanno partecipano a Contaminazioni: Fablab Venezia, OFFIcucina e Acetaia San Giacomo, Paola Volpi con Nahye Ko, Woobi, Zehus Bike All in One, Lynostype/Tipoteca e Sardegna Ricerche con i prodotti di Manuela Ravanello, Maura Serra, Alessandro Nioi, Daniela Siddi, Davide Melis e Maria Grazia Picchiri.