DESIGN ARTIGIANALE

creativi e autoproduzione

giugno 1st, 2015
FABRIZIO DEMMA

L’AUTOPRODUZIONE RITORNA A CASA PER VINCERE

E’ risaputo che il design in Italia ha il suo cuore pulsante a Milano dove oltre ad esserci grandi protagonisti c’è un evento internazionale che mantiene alto l’interesse sul design e sulla creatività in generale. Ovviamente chi si occupa di design, sia come consulente che come autoproduttore tenta di piantare un seme in questa città per potersi confrontare e anche per avere la visibilità che magari in un piccolo centro non è possibile avere. Può succedere, però, che dopo un periodo, anche lungo, di permanenza il creativo o il designer senta l’esigenza di mettersi in discussione e verificare se ciò che ha seminato può essere reimpiantato nei luoghi natii. E’ il caso di Fabrizio Demma nato a Salerno nel 1971, che attualmente vive e lavora a Milano. Architetto e designer, dopo aver conseguito la Laurea in Architettura ed il Dottorato di Ricerca in Storia e Critica dell’Architettura a Napoli, inizia la sua attività di progettazione e di ricerca muovendosi tra Napoli e Parigi.
 A Milano lavora soprattutto nell’ambito dell’interior design e dell’architettura sanitaria. Nel settembre 2012 fonda fdA – fabrizio demma atelier, laboratorio di design artigianale autoprodotto (il sito web di Fabrizio).

Demma-libreria

Ora Fabrizio vuole rientrare nella sua Salerno e provare ad utilizzare i materiali e le maestranze della sua terra per continuare il suo percorso nel mondo dell’autoproduzione. Una sfida difficile che necessita di tanta passione e detrminazione in un momento dell’economia davvero complicato soprattutto per la provincia italiana.
La scelta di Fabrizio ci piace molto e siamo contenti di sostenerla, a lui abbiamo chiesto quale sia il suo pensiero che lo ha spinto a diventare un autoproduttore: “il design non è più solo un valore aggiunto che nobilita l’oggetto, ma nasce con l’oggetto stesso, che ritrova una sua semplicità, torna ad essere familiare. Il disegno è immediatamente ricondotto alla sua possibilità di diventare materia, l’architettura dell’oggetto cerca una sintesi essenziale tra omogeneità compositiva ed unicità degli elementi attraverso una tecnologia semplice.”

Angelo Soldani

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