creativi e autoproduzione
APPROFONDIMENTO SULLA GESTIONE CON L’ESPERTO
Si proprio un fisico si occupa di gestione, e non è un caso infatti il padre del modello Toyota che ha fatto scuola in tutto il mondo, e che ha dato vita al sistema del controllo di qualità è il fisico Edward Deming.
Anche la teoria dei vincoli che si propone di gestire la complessità è stata sviluppata dal fisico israeliano Eliyahu Goldratt. Il contributo principale di questa metodologia che c’è stato con questo insieme di modelli è l’idea del vincolo cognitivo. Ovvero, ciò che limita veramente la capacità di realizzare innovazione non è tanto un problema pratico, una macchina, una linea di produzione ma un vincolo mentale, un modo sbagliato di fare che impedisce la realizzazione e l’ottimizzazione di certi risultati.
Il vincolo cognitivo può essere, effettivamente, un elemento su cui indagare per per migliorare le performance di un brand, e può riscuotere successo anche su piccole aziende di autoproduzione perché recentemente ho avuto contatti con designer e creativi in generale, che hanno maturato la scelta di intraprendere la strada dell’autoproduzione per vendere direttamente gli oggetti creati. In questa occasione ho visto la difficoltà notevole che affronta chi, per formazione e cultura è un creativo ma non ha le competenze e la forma mentis adeguata per diventare un imprenditore di successo.
Io ritengo che i modelli sviluppati per la teoria dei vincoli possano essere calati nella realtà degli autoproduttori per aiutarli concretamente per gestire una fase difficile da una fase di creatività pura a quella di un imprenditore di successo.