creativi e autoproduzione
AUTOPRODUZIONE SIGNIFICA POTER FINALMENTE COMUNICARE IL MIO PENSIERO
In genere, un progettista ha sempre una meta, un obbiettivo da raggiungere, e cerca di proiettare nel futuro il risultato del suo lavoro.
Alessandra Gardin, architetto laureata alla IUAV di Venezia, trevigiana di nascita e veneziana per scelta, per anni progetta gli interni ed i complementi d’arredo di yacht nei cantieri navali della laguna veneta a Napoli, ma con la crisi economica i cantieri subiscono una pesante contrazione della domanda e perde il lavoro.
La fortuna di vivere in una città come Venezia, dove l’opulenza degli stimoli visivi e materici è all’ordine del giorno, la porta immediatamente ad immergersi nel mondo del “vetro”, un materiale tanto affascinante quanto difficile da governare. Ha incominciato a frequentare dapprima corsi e poi laboratori, dove esperti maestri vetrai dialogano con questo materiale. Qui, ha appreso rudimenti e segreti dell’arte vetraia. Dopo varie ricerche ha trovato il suo linguaggio espressivo e riesce a progettare e dar vita a gioielli in vetro lavorato a lume, spaziando dalle collane agli anelli, dai ciondoli ai bracciali (Visita il sito internet di Alessandra).
Alessandra racconta che dentro di lei c’è sempre stato il germe dell’autoproduzione, qualcosa la portava a non fermarsi al progetto ma ad andare oltre, oltre la carta e la matita. “Essere diventata un designer dell’autoproduzione significa poter finalmente comunicare il mio pensiero progettuale in maniera compiuta” racconta Alessandra, mentre mi mostra le sue creazioni. Contemporaneamente, mi spiega che seguire tutta la filiera le consente di dare maggior valore al suo lavoro anche attraverso operazioni semplici, come la scelta delle bacchette di vetro, perché alcuni colori, i più belli, hanno costi maggiori e le aziende evitano di utilizzarli per i loro prodotti, perché inevitabilmente inciderebbe sul prezzo di mercato.
Infine, Alessandra mi spiega che l’aspetto più complicato da gestire è quello legato alla vendita dei suoi oggetti, perché vendere è una cosa seria e devi saperlo fare, devi sapere come renderti visibile e non basta saper progettare bene e realizzare prodotti belli. Lei crede che il mondo dell’autoproduzione possa offrirle possibilità alternative ed innovative in questo senso, visto anche l’alto livello di condivisione delle informazioni che gli autoproduttori cercano di praticare tra di loro